10 novembre 2016

Ma contro chi?

di Alice Zanasi

Un giorno mentre ero in camera sommersa dai compiti, stavo ascoltando la radio e un riff di chitarra ha attirato la mia attenzione non molto centrata sullo studio, così decisi di ascoltare la canzone che lo speaker aveva appena annunciato, “Tutti contro tutti” degli Stadio.
gli Stadio
“Non mi fido di te
Che
così bene chiacchieri
Perché hai già dimostrato
Che non ti fai scrupoli
E non mi fido di me
Perché per difendermi
Ho dovuto imparare

Anche ad assomigliarti" 

La prima impressione: sarà la solita canzone dove viene raccontato un tradimento, però il riff è arrivato a farmi tenere il tempo con il piede, quindi continuo ad ascoltare.
Inizia il ritornello. 

“È una guerra ogni giorno
Ogni istante che ti volti
Qualcuno cerca di fotterti
Non ci sono più regole
La parola d'ordine è
Tutti contro tutti
Belli contro brutti
Donne contro uomini
Ricchi contro poveri
Non c'è più vergogna
Hai le spalle al muro
Non vince il più bravo
Ma il più furbo di sicuro”
 

A questo punto i libri sono totalmente dimenticati, queste frasi mi fanno riflettere, allora inizio a scorrere il mio vissuto nonostante non sia così lungo o ricco di esperienze.
Tutti contro tutti sembra un'esagerazione, però…
Belli contro brutti”. Le prese in giro e le offese a chi non è del tutto in linea con i canoni estetici imposti dalla nostra società sono all'ordine del giorno, soprattutto nelle scuole medie.
Donne contro uomini”. Le frecciatine e gli stereotipi di genere ci sono sempre stati, partendo dalla donna che deve solo occuparsi della casa e dei bambini e l'uomo che deve solo lavorare; per arrivare a stereotipi più moderni come “è una donna, non sa guidare”, “è un uomo, non riesce a fare due cose contemporaneamente”.
Ricchi contro poveri”. Le lotte sociali e di classe ci sono sempre state, partendo dai contadini con la nobiltà, poi il proletariato con i capitalisti.
A questo punto “tutti contro tutti” mi sembra sempre più concreto e meno irreale. 

“Non fidarti di me
Non sono quello che credi
Io parlo male di te
Quando tu non mi vedi”
 

Quante volte mi è capitato di vedere questa situazione. 

“Con le tue strategie
Ottieni quello che vuoi
Ma con me non funziona
Lo so che gioco fai
È una guerra ogni giorno
Ogni istante che ti volti
Qualcuno cerca di fotterti
Non ci sono più regole
La parola d'ordine è
Tutti contro tutti
(Tutti contro tutti)
Belli contro brutti
(Belli contro brutti)
Alti contro bassi
Bassi, bassi, bassi
Magri contro grassi
Grassi, grassi” 


Questa volta sono “alti contro bassi”. Quante volte le persone troppo alte o troppo basse vengono derise, quante battutine o frecciatine devono sopportare.
Magri contro grassi”. Questo è diventato  addirittura un programma televisivo, molte volte i magri devono sopportare l'invidia di chi vorrebbe essere come loro, quando in realtà vorrebbero solo essere normali. Sono sempre di più le persone che, non avendo un peso forma, vengono offese e insultate, fino ad arrivare all’autolesionismo o al suicidio. 

“Non c'è più vergogna
Hai le spalle al muro
Non vince il più bravo
Ma il più furbo di sicuro” 


Ripensando sempre al mio vissuto, mi è capitato quasi quotidianamente di trovarmi sbattuta in faccia una realtà in cui faccio un’enorme fatica per raggiungere i miei obiettivi, mentre molti intorno a me, facendo i furbi, trovano sempre modi più facili e meno estenuanti per giungere ai miei stessi risultati. 

“Bisognerebbe scoppiasse
Una rivoluzione
O che almeno tornasse
La buona educazione” 


Bisognerebbe scoppiasse una rivoluzione” per cambiare la situazione nella quale ci stiamo “barcamenando”, dove tutti ci lamentiamo di ciò che ci circonda senza fare assolutamente nulla per migliorare.
O che almeno tornasse la buona educazione” che la maggior parte delle nuove generazioni dimentica sempre di più, alimentando il conflitto, l'ignoranza, il “tutti contro tutti”. 

“Tutti contro tutti
Tutti contro tutti
Belli contro brutti
Belli contro brutti
Tutti ballerini, ini, ini, ini
Cuochi sopraffini, fini, fini
Non c'è più vergogna
Hai le spalle al muro
Non vince il più bravo
Ma il più furbo di sicuro” 


Reputo questa canzone molto profonda e veritiera. Si può benissimo non essere d'accordo con il mio punto di vista, ma penso di poter dire che gli Stadio abbiano racchiuso la descrizione della società moderna in tre minuti di canzone.

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